LA CAMPAGNA LECCESE

Si è svolto sabato 14 gennaio l’evento partecipativo promosso dal Comune di Lecce sul tema de “La Campagna leccese”, in vista della definizione del nuovo Piano Urbanistico Generale.

In apertura alcune relazioni di presentazione delle linee principali del PUG, in particolare quella del Prof. Curci del Politecnico di Milano, hanno descritto il contesto della nostra campagna, indicando le linee fondamentali di azione del PUG, dimostrando la grande attenzione dell’Amministrazione comunale e dell’Ufficio di Piano alla valorizzazione e sviluppo della campagna leccese.

Nel corso del dibattito Ernesto Mola e Giovanni D’Amato hanno cercato di illustrare in estrema sintesi i problemi e i bisogni espressi dalla comunità di Frigole e Borgo Piave nell’incontro organizzato mercoledì scorso al Centro sociale di Frigole, alla presenza del Sindaco Carlo Salvemini e dell’Assessora all’Urbanistica Rita Miglietta.

Hanno anche consegnato all’Assessora e al Prof. Curci copia di un contributo scritto al PUG che illustra più ampiamente i nodi da risolvere per la rigenerazione e lo sviluppo della nostra campagna e indica per grandi linee alcune possibili soluzioni [E’ possibile leggere il documento integrale, clicca qui].

Di seguito la sintesi dell’intervento del coordinatore dell’Ecomuseo delle Bonifiche di Frigole Ernesto Mola.

 “Il grande rischio, quando si elabora una pianificazione urbanistica, è quello di guadare la campagna dalla città, dall’esterno, con una visione fortemente incentrata su spazi e luoghi per l’edificazione, e così è stato in passato. Dai primi documenti prodotti dall’Ufficio di Piano a dalle presentazioni di oggi appare finalmente una visione complessiva, dove la campagna viene finalmente valorizzata come una risorsa da salvaguardare per il bene di tutta la città.

Mercoledì 11, l’Ecomuseo delle Bonifiche di Frigole, il Comitato per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale, la Cooperativa di Comunità Terra e Mare, l’Associazione dei Produttori della Patata Zuccherina, hanno organizzato al Centro sociale di Frigole un incontro pubblico con la comunità locale, alla presenza del sindaco e dell’Assessora all’Urbanistica. Lo scopo è stato quello di dare la parola agli agricoltori della campagna leccese, alle persone che vivono nei poderi e nei borghi rurali, per provare a guardare la campagna dall’interno, per ascoltare i bisogni delle comunità, affinché possano essere tradotti in azioni che rispondano a esigenze reali in un contesto pianificatorio coerente.

Consegno oggi all’Assessora e all’Ufficio di Piano un documento di idee e proposte che è il frutto di un processo partecipativo non soltanto di questi giorni ma che dura da più di 10 anni, che vuole indicare alcune linee di sviluppo per il territorio retrostante il litorale leccese.

Le abbiamo raggruppate in 5 idee forza, di cui oggi farò una estrema sintesi, che sono meglio esplicitate nel documento.

  • Rafforzare la vocazione agricola del territorio retrostante il litorale

Può sembrare scontato, ma non è così. L’agricoltura in grande sofferenza: xylella, crescita dei costi di produzione, incertezze normative, scarso sostegno, incremento dei contributi. Se vogliamo davvero rafforzare l’agricoltura e porre fine alla riduzione dei terreni coltivati è necessario favorire la modernità e la concorrenzialità delle imprese agricole. Il PUG deve creare le condizioni adatte per il rilancio dell’agricoltura a Lecce. Ne parleranno più diffusamente altri interventi. Soltanto un accenno al fatto che il principale presidio della campagna sono le imprese agricole, se vogliamo salvaguardare la nostra campagna con i suoi campi coltivati, i boschi la macchia, è necessario stringere una patto tra le istituzioni locali e l’agricoltura.

  • Favorire la residenzialità e lo sviluppo commerciale delle borgate limitando il consumo di suolo

Deve essere data una risposta alla domanda di residenzialità che viene con forza dalla comunità locale. Il nostro paesaggio è una sintesi tra mare, macchia e campagna coltivata. Abbiamo ripetuto più volte come amministrazione che Lecce deve trasformarsi da città col mare in “città di mare”. Questo vuol dire favorire la residenzialità e la localizzazione di attività commerciali anche nel territorio retrostante la costa, nel rispetto però delle caratteristiche del territorio e della sua vocazione agricola. Nel passato, la scelta operata ai tempi delle bonifiche fu di concentrare la residenzialità di operai e contadini nelle borgate, insediando nei poderi soltanto le case coloniche. Pensiamo che possa essere questa la scelta da confermare, puntando innanzitutto sul riuso delle volumetrie esistenti. A Frigole ci sono appartamenti e locali commerciali appartenenti a ERSAP, ente disciolto nel 1996, oggi abbandonate e in degrado, che potrebbero rappresentare, se finalmente alienate, una prima risposta alle esigenze della comunità.

  • Completare il recupero del territorio, dei canali, dei manufatti delle bonifiche del ‘900, della masserie

Il territorio delle bonifiche è ricco di manufatti che ne raccontano la storia. E’ già iniziata un’opera di recupero da parte dell’istituzione comunale per cui sono in corso di realizzazione alcuni progetti di  valorizzazione del paesaggio e dei manufatti. Bisogna favorire il recupero creando le condizioni affinché entrino in gioco risorse private che facciano rinascere non soltanto i monumenti dell’archeologia industriale ma anche le tante masserie sparse sul territorio, cercando, almeno in parte, di mantenerne la vocazione originaria ovvero la vocazione agricola.

  • Dar corso alle scelte del Piano delle Coste del Comune di Lecce

Il Piano delle Coste, approvato recentemente dal Consiglio comunale, ha il grandissimo pregio di guardare oltre la costa, anche al territorio retrostante. Esso cerca di coniugare il godimento delle marine leccesi con la salvaguardia della linea di costa e del paesaggio circostante. Chiediamo di andare avanti con forza nella realizzazione del Piano che può offrire nuove occasioni di imprenditorialità e sviluppo, che avranno forti ripercussioni sull’economia locale e sul turismo.

  • Favorire un turismo sostenibile e destagionalizzato

Il nostro territorio è in grado di proporre un’offerta turistica variegata. Fino ad ora principalmente il mare ha rappresentato un’attrattiva nei mesi estivi, ma anche la campagna, la macchia, il godimento del paesaggio, della cultura locale, dei prodotti tipici, dei beni materiali e immateriali del suo territorio possono essere attrazione per un turismo sostenibile e destagionalizzato. Il PUG deve prevedere servizi e infrastrutture che possano ampliare l’offerta turistica delle nostre marine, puntando fortemente sul territorio retrostante e sulla valorizzazione del suo patrimonio.

Abbiamo un territorio ricco di bellezze e di storia. Una perfetta sintesi, in un paesaggio per certi versi unico, di campi coltivati, mare, macchia, bacini retrodunali, boschi. Un territorio che per decenni ha sofferto disattenzione e degrado. Il PUG ha il difficile compito di valorizzarlo mantenendo inalterata la sua naturalità e di rioffrirlo alla fruizione in primis delle comunità che vi abitano ma anche di chi vive in città e di un turismo sostenibile,

Buon lavoro.”